15.7.06

PIZZICA


PIZZICA TARANTATA Si tratta di una danza terapeutica che ha origine nell’antichissimo rito di guarigione delle tarantate, durante la messa-esorcismo del 29 giugno che si svolgeva e tuttora si svolge, presso la cappella di San Paolo a Galatina, santo protettore di tutti coloro i quali sono morsi da animali velenosi. L’esorcismo poteva in ogni caso svolgersi anche in privato, tra le mura domestiche, con l’ausilio di tamburelli, violini, armoniche a bocca e altri strumenti musicali. La paziente (tarantata) ballava per ore in preda all’epilessia causata dal veleno, fino a quando stremata, stramazzava al suolo priva di sensi, potendo così riposare temporaneamente; il tormento del veleno non era infatti finito e puntualmente si faceva sentire al sopraggiungere dell’estate successiva. Per decenni non si è più parlato di tarantate e riti di esorcismo; considerate come sinonimo di arretratezza e vergogna, sono state rimosse e dimenticate. Oggi il tarantismo è in sostanza scomparso; resta solo un ricchissimo bagaglio culturale fatto di canti, leggende, musica e parole che sono stati riscoperti ed “esportati” nel resto d’Italia e fuori nazione. PIZZICA DE CORE La pizzica de core rappresenta i sentimenti d’amore, erotismo e passione nel rito di corteggiamento tra un uomo e una donna. Alcune cronache del XIX sec. descrivono questa danza sfrenata, variante della pizzica tarantata: una donna balla al ritmo frenetico dei tamburelli e violini sventolando un fazzoletto rosso, il colore della passione, con il quale invita a ballare colui che il capriccio le indica. Stanca di questo compagno, ne invita un altro e un altro ancora a suo piacimento, donando il fazzoletto solo a colui che sarà stato in grado di rapirle il cuore assecondando ogni suo desiderio, ogni sua fantasia. DANZA DELLE SPADE Questa originale forma di danza deriva quasi certamente dai duelli rusticani, che si tenevano quando l’onore e l’orgoglio erano stati feriti e messi in discussione, quando le faide tra famiglie insanguinavano i paesi, ma si tenevano anche in occasione di fiere e mercati. Furono molto probabilmente gli zingari, quando gestivano il mercato del bestiame, ad innestare sul ritmo della pizzica questa sorta di danza-scherma che, combattuta in origine con armi affilatissime, ha poi perso il suo carattere sanguinario e violento e i coltelli sono stati sostituiti dal dito indice e dal dito medio protesi come una lama. I movimenti di questa danza simulano proprio un duello con tanto di provocazioni e attacchi, affondi e difese. La danza delle spade si può ammirare dal tramonto del 15 agosto all’alba del 16 di fronte al santuario di San Rocco a Torrepaduli, frazione di Ruffano. Attorno ai duellanti, la gente un tempo inorridita è stata sostituita da turisti e curiosi che danzano, cantano, battono le mani e, all’occasione, si sfidano all’ultimo…ballo. APPROFONDIMENTO:I gruppi e gli artisti salentiniTesti canzoni della tradizione salentina La Notte della TarantaSCRITTO DA PASCA EMANUELE

5 commenti:

Eilan ha detto...

Ciao, come te la passi? Non vedo l'ora che arrivi venerdi!!
Non sto più nella pelle... ho fatto anche un blog su blogger, per lasciarti i commenti ho dovuto registrarmi, e mi hanno dato in automatico il blog... e così ora ne ho 2!
Ti do l'indirizzo:
http://eilandellepietre.blogspot.com/
bacini!!!!!

Teodo ha detto...

sai che non riesco più a vedere tutto perchè quando apro safari mi dice che tu hai messo il mime ed io non posso vedere

Judi W. ha detto...

My translator is horrible but this was an interesting story from what I could understand. I don't think I want to learn this dance, ha ha.

Il mio traduttore è terribile ma questa era una storia interessante da che cosa potrei capire. Non penso che desideri imparare questo ballo, ha ha.

Teodo ha detto...

ieri sera a Gentes ho visto la storia di questa danza e ti ho pensato .Mi è piaciuto molto il documentario.

Floriana ha detto...

bello bellissimo !!e molto interessante ,brava bravissima sei riuscita ha mettere la musica baci